Occhietto? cos’é?
Un popolare talismano
al nostro prezioso servizio
A chi non è mai capitato, girando, magari, per isole greche,
di imbattersi in simpatici occhi blu di vetro, anche di considerevoli dimensioni,
attaccate a porte, portoni, entrate, portici o balconi? Parliamo dei Mati,
l’occhio vigile che protegge e preserva dal malocchio gettato
dalle parole complimentose di chi, in realtà, ci invidia.
È stata un’amica greca, per prima, a parlarmene in modo completo, suscitando la mia curiosità. Mi raccontò che la madre, da piccina le infilava un occhietto Mati in tasca ogniqualvolta andavano in visita ai parenti.
Insolito no?
A quanto pare no per chi è greco. La madre della mia amica, credeva, come il sentimento popolare di quei luoghi tramanda, che attraverso lo sguardo malevolo di chi ci osserva con cuore impuro ed astioso, anche se mascherato con equivoca gentilezza, venga scagliata una maledizione.
Ecco, per esorcizzarla ed, anzi, restituirla al mittente, abbiamo bisogno del potere, dello sguardo protettivo e magico del Mati.
“Tieni sempre il Mati con te. Portalo in tasca od ancor meglio, appeso al collo o vicino alla pelle. Non si sa mai!” diceva la saggezza popolare della madre.
All’ascoltare questo racconto, ricordo, pensai: “Caspita! Ne avremmo bisogno proprio tutti di un oggetto così !” Già… per di più, diciamocelo, è così carino! Lo vorrei per me. Lo vorrei da portare indosso, ma deve sposarsi col mio mondo, la gioielleria.
È così che nasce il primo virgulto di Occhietto: ricerca di un Mati colorato e adeguatamente piccino ma povero e popolare quanto ad origini e materiali che si sposasse perfettamente con il concetto di preziosità, tipico della gioielleria.
L’idea, la prima: una veneta gialla, solare e brillante, in oro 18 carati che attraversa, con grazia, il Mati.
Voilà, il gioco è fatto! Occhietto classico è pronto per il polso di chi, come me, con ironia ed inconsueta eleganza, vuole scacciare la negatività e l’invidia con un tocco di sole e colore e, perché no, rispedirla al mittente.
Dal successo della semplicità e dello stile minimale del primo bracciale all’aggiunta, successiva, di colori, fogge e personalizzazioni: una barretta rigida in oro, giallo, rosa o bianco, che attraversa, sempre con discrezione, il Mati.
Il mondo Occhietto si arricchisce, così, con la barretta New Occhietto.
Le chiusure? Le più disparate: dai mille colori del cotone ecologico, ai rosari ipercolorati, alla classica chiusura rolò. Poi sono arrivati, anelli, orecchini e collane e le letterine in policarbonato per personalizzare il tutto. Letterine e numeri, già. Il pensiero è tornato al racconto infantile della mia amica e mi sono detta: “cosa c’è di più divertente che personalizzare i bracciali con lettere in policarbonato come quando eravamo piccoli?”. Il cerchio, così, si chiude.
Perché protezione, per me, va a braccetto con il glamour ma anche con l’ironia. Sempre.
